In quest'ultimo periodo penso di stare assistendo a un sovraccarico mediatico di scandali cui forse avrò passivamente assistito solo nel 1992 quando, allora quattrenne, ritenevo che i politici fossero una derivazione dei miei tanto amati poliziotti con le loro macchinine blu e le pistole e i caschi blu supereroi nella Jugoslavia, paese che chissà perché mi era vietato visitare con il solo tesserino azzurro del certificato di nascita.
Ora non vorrei fare il solito sinistrorso radical chic che sorseggiando il suo bicchiere di whisky di buona qualità si strugge "con la faccetta sempre sofferente" a spiegare "che quest'Italia fa schifo, che ne vorrebbe un'altra salvo che... non ha mai lavorato!" (cit.) pur tuttavia non posso fare a meno di non notare questo accanimento verso il mondo della politica in generale. Prima Silvio, poi Marrazzo, dunque Delbono, per finire con Bertolaso. Accanto a scandali nel mondo della finanza come l'ultimo di Fastweb e il senatore eletto con i voti della 'ndrangheta. Anche ad Albissola, nel mio piccolo paese viene presuntamente "inchiodato" l'ex sindaco e nel piccolo, qualche blog lo ricopre di un fango mediatico di dubbia provenienza giacché di costui non si sa nemmeno il movente per cui avrebbe dovuto accettare, presso il proprio ufficio (sic!), una tangente da 50 000 €.
Il pericolo è quello di non riuscire più a distinguere l'informazione dalla calunnia, il vero dal falso. Tutto ribolle in un calderone cui si aggiungono ogni giorno nuovi ingredienti sempre gridando allo scandalo, logorando la credibilità delle istituzioni e, io sono convinto, intralciando il lavoro di indagine della magistratura. Non posso giudicare se questa sia o meno ad orologeria, o come dice Spinoza.it nel caso di Bertolaso a sismografia, pur tuttavia sfido ora il lettore medio a non credere a un certo tipo di coincidenza o a non sentirsi in un periodo di forte instabilità.
D'altro canto l'attuale maggioranza, più "Orca Assassina" che "Balena Bianca", va a nozze con questo clima, che fomenta istituendo una dicotomia gravissima e inaccettabile per ogni persona dotata di un briciolo di razionalità: la maggioranza è il bene e la libertà. La sinistra il male che vuole comporre un esercito di extracomunitari per tentare un golpe elettorale una volta fallito quello togato. Trasformare l'avversario in nemico è quanto di più riprovevole che io possa accettare: creare i "promotori della libertà" "Un esercito del bene contro l’esercito del male, di chi ama contro chi odia. Una forza popolare, un vero e proprio esercito di difensori della libertà, composto da uomini, donne, giovani, da italiani che si schierano e si impegnano", che faranno capo direttamente a Lui.
Dalle parole del Presidente mi è venuto in mente la scena finale de "Il signore degli Anelli - le due torri" con l'esercito dei cattivi -brutti, sporchi, puzzolenti e feroci- assalire la candida cittadella fortificata e venire sgominati alla fine dall'intervento di una pattuglia di cavalieri bianchissimi, guidati dal loro carismatico leader, il buon Gandalf il bianco.
A questo punto non ci resta da capire per quale esercito schierarsi, i paladini e le camicie verdi contro le ordalie sinistrorse. Per gli interessati è stato istituito persino un tesseramento online, ecco il link http://www.promotoridellaliberta.it/index.php/iscriviti/registers. Ora scusate ma mentre gli araldi chiamano alle armi corro a Granburrone a fumarmi l'erba pipa.